Denarrazione della storia, ripetizione del trauma, e alcuni tentativi di processare una traduzione “perduta”
Pubblicato 2025-06-25
Parole chiave
- poesia,
- archivio,
- storia,
- intraducibilità
Come citare
Copyright (c) 2025 Renata Morresi

TQuesto lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Abstract
Il saggio esplora le riflessioni generate dalla traduzione di Zong! as told to the author by Setaey Adamu Boateng (2008) di nourbeSe philip, nate mentre lavoravo alla traduzione del lungo poema e continuate in seguito, dopo le accuse mosse all’edizione italiana (Benway nel 2021). Qui rifletto sulla mia interpretazione di Zong! come reinvenzione dell’archivio della modernità che diventa memoria riattivabile nei momenti di crisi. La confronto poi con la mia ri-lettura, sollecitata dalle istanze di philip, che intraprendo anche in forma di auto-critica e riflessione su una azione traduttiva più completa. Considerando le circostanze materiali di produzione del libro e la sua controversa ricezione, mi interrogo sui limiti e le implicazioni della traduzione “perduta”, con l’auspicio di aprire nuove dimensioni di pratica e di ricerca.