V. 17 N. I (2025)
Sezione monografica Tradurre il trauma

Tradurre la memoria traumatica: quando chi narra la storia è una donna

Franca Cavagnoli
Università degli Studi di Milano, Italia

Pubblicato 2025-06-25

Parole chiave

  • traduzione,
  • letteratura postcoloniale,
  • donna,
  • trauma,
  • apartheid

Come citare

Cavagnoli, F. (2025). Tradurre la memoria traumatica: quando chi narra la storia è una donna. L’ospite Ingrato, 17(I), 65–74. https://doi.org/10.36253/oi-18019

Abstract

Nel tradurre i romanzi di J.M. Coetzee legati alla categoria del trauma ci si trova ad affrontare particolarità stilistiche quali passi frammentari, ripetizioni, costruzioni ellittiche, devianze strutturali, tipici della memoria traumatica a livello sia collettivo – l’esperienza dello schiavismo e dell’apartheid – sia individuale. Questo è evidente in Nel cuore del paese (1978), dove la storia è narrata da una donna e il trauma si intreccia con aspetti specifici della sua posizione nella società sudafricana. Se da una parte conservare la memoria traumatica significa sottrarsi a una tendenza razionalizzante nel corso della traduzione, dall’altra vuol dire rispettare i silenzi che pervadono le pagine e non riempirli per rendere il testo più coeso. Un progetto di traduzione simile può significare entrare in conflitto con l’editore, che tende a normalizzare il testo nella convinzione che chi legge possa non comprenderlo facilmente.